Il tartaro non è solo un problema estetico

Il tartaro dentale non è solo un problema estetico

Quasi tutti avete già pulito il tartaro e sapete come sguarda. La maggioranza ritiene che il tartaro sia solo un difetto estetico, perché rende i denti più scuri. Ma la superficie dei vostri dente diventa più scura anche grazie alla deposizione di pigmenti dal cibo, dalle bevande (vino, caffè) e particolarmente l’ammasso della placca è pronunciato nei fumatori. Oltre alla manchevolezza estetica, è importante sapere che il tartaro provoca l’infiammazione delle gengive e delle parti di sostegno più profonde dei denti (parodonte). Iniziamo dal principio per scoprire come si forma e cos’è il tartaro.

La placca – base del tartaro

La base per la formazione del tartaro è la placca. La placca è un deposito molto sottile, invisibile agli occhi, di batteri e residui di cibo sulla superficie del dente. Può essere rimosso solo mediante la pulizia meccanica (ad es. lo spazzolamento da denti). La placca è più abbondante e si crea più facilmente nelle persone che assumono alimenti pastosi, morbidi e appiccicosi come dolci, pane bianco, cioccolato. Al contrario, gli alimenti duri e crudi, come il pane integrale, la frutta e verdura cruda, con la loro consistenza, ma anche grazie all’effetto meccanico durante la masticazione, riducono la formazione della placca. Si forma più facilmente su superfici che non sono raggiungibili per la pulizia o in luoghi dove lo spazzolino non penetra.

La placca matura in alcuni giorni e cambia la sua composizione. Per esempio, bisogna sottolineare che la placca in sei giorni raggiunge da circa 100 a 300 milioni di microrganismi per milligrammo di peso. Una cifra imponente!! Certo che un tal numero di batteri presto causa l’infiammazione delle gengive. Come tentativo del nostro corpo di difendersi da questa invasione di batteri si ha la calcificazione della placca il che porta alla formazione del tartaro. Ci sono diverse teorie di come questo accade, ma comune a tutte è che vi è un deposito di minerali nella placca. Questa prova di autodifesa non è affatto efficace, perché la sua superficie è robusta e ruvida il che aumenta ulteriormente la ritenzione di batteri e quindi l’infiammazione della gengiva e del parodonto.

Il tartaro

Esistono due tipi di tartaro che si differenziano a seconda della loro composizione e il luogo di formazione.

Il primo tipo è il tartaro che si verifica sopra il bordo delle gengive, di solito sulle superfici dentali che si trovano di fronte alle uscite di saliva dalle ghiandole salivari, che è la superficie interna dei denti anteriori inferiori e sulla superficie esterna dei molari superiori. È di colore giallobiancastro. Si deposita anche su altre superfici, che favoriscono naturalmente la formazione della placca, e non di rado si trova anche sulle protesi.

Il secondo tipo è il tartaro che si forma sotto le gengive. È di colore marrone scuro o verde-nero, è molto duro e saldamente aderisce alla superficie della radice del dente ed è più difficile da pulire di quello che si forma sopra il bordo delle gengive. Di solito si verifica  in infiammazione croniche del parodonto. Nell’esistenza di tale tartare si può sospettare se il bordo delle gengive non è rosa chiaro, ma scuro, grigiastro come risultato della proiezione del tartaro attraverso la gengiva.

Alla fine vorrei ripetere ancora una volta che il tartaro non c’è senza la placca e la placca non si forma se si mantiene una corretta igiene orale (spazzolamento dei denti, uso di spazzolini interdentali…), quindi la prevenzione della sua formazione è interamente nelle vostre mani.

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