Digrignamento dei denti – bruxismo

Il termine bruxismo implica il digrignamento dei denti o l’eccessivo stringere di denti senza controllo cosciente. Le forze che si verificano in questo istante e agiscono sui denti, le gengive e le articolazioni sono tre volte superiori a quelle della masticazione. Ci sono due tipi di bruxismo. Una forma coinvolge il movimento della mascella inferiore e talvolta può essere accompagnata da un stridore forte. Questa è probabilmente la forma più nota, perché non è raro che i partner si rivoltino per questi rumori che sono irritanti e possono pure svegliarci. Nell’altra forma non c’è movimento della mascella inferiore ed è quindi un digrignamento silenzioso, e le persone con questa forma di solito non sono coscienti di questo fenomeno.

Lo stringere dei denti senza muovere la mandibola si verifica di giorno e di notte. Durante il giorno è di solito collegato con un pesante lavoro fisico e situazioni stressanti e psicologicamente tese. Il bruxismo associato con lo spostamento della mandibola e che produce anche lo stridore fastidioso si verifica solo durante il sonno. Gli studi hanno dimostrato che lo stress, l’ansia e la tensione sono le cause di fondo della maggior parte di questi disturbi.

Considerando l’età, il bruxismo di solito si verifica nella tarda adolescenza. Vi è anche una forma di bruxismo che si verifica nei bambini ai 5-6 anni di età ed è associata con i processi di crescita e sviluppo, è un tentativo di “accordare” il rapporto della mascella inferiore e superiore.

Oltre al citato cigolio, assieme al bruxismo spesso si verifica una maggiore usura dello smalto dei denti, danni anomali e screpolature dello smalto, delle otturazioni e anche dei dispositivi protesici. Nelle forme più gravi c’è così tanta usura del dente che lo smalto viene “consumato” ed esposta la dentina, che è il motivo per cui questi pazienti soffrono la sensibilità al freddo. Forme più gravi possono essere accompagnate dalla tensione e stanchezza dei muscoli masticatori, mal di testa particolarmente pronunciato al mattino. Può anche comparire il dolore all’orecchio e intorno all’articolazione temporo-mandibolare.

Siccome con l’usura dei denti si perde l’allineamento del morso, cambia anche la fisionomia (forma) del volto, che porta alla convergenza del naso e del mento. A causa dell’eccessiva attività dei muscoli masticatori si avverte il loro rafforzamento, che causa un caratteristico aspetto quadrato della parte inferiore del viso.

Le persone con questo problema, se ne sono coscienti, spesso lo prendono con leggerezza. In principio, non ci sono cambiamenti sui denti, come neanche altri sintomi che li costringerebbero di andare dal dentista. I pazienti di solito si presentano in fasi avanzate del problema, quando l’usura dei denti è già eccessiva o a causa di dolori, mal di testa. In tali situazioni il trattamento è lungo e complesso. Nella prima fase, con le stecche (piastra sottile che si mette tra i denti superiori e inferiori) si cerca di ovviare al dolore e si cerca di “ritrovare” il morso perduto. Dopo la prima fase segue la ricostruzione definitiva dei denti, di solito con un dispositivo protesico per aiutare a mantenere la forma del nuovo morso (il rapporto della mascella inferiore e superiore). Il trattamento è molto più facile per i pazienti che lo segnalano in anticipo, finchè non vi è alcun cambiamento nei denti o è minimo. Allora viene anche fatta una steccha, che viene portata durante il sonno, per caricare questa e non i denti, e per distribuire uniformemente la forza. Quando questa viene distrutta si può sempre fare una nuova e i denti rimangono intatti.

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